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Mabi Two

- Crociera nei Caraibi -

Santa Lucia


Rodney Bay

Dopo la traversata atlantica con l'organizzazione ARC e la partenza dell'equipaggio, ho avuto qualche giorno di ben meritato riposo in questa simpatica isola ex-colonia inglese. Poi una bella pulzia a fondo della barca, qualche riparazione, cuciture professionali alla vela genoa, al bimini ed il radrizzamento di due candelieri piegati durante la traversata (con l'aiuto di un forzuto rasta ed un conveniente albero del parcheggio), cambio delle luci di via arrugginite, sostituzione della rete della battagliola, eliminazione delle inevitabili macchie del teak della coperta, l'ordinazione del famoso bullone spezzato dell'autopilota ed un riordino generale della barca. Che bello avere la barca di nuovo pulita ed in ordine!

Con l'arrivo dell'armatrice Mabi, abbiamo fatto una prima uscita di assaggio caraibico e visitato le montagne Pitons a sud dell'isola e ci siamo fermati la notte all'ancora a Marigot Bay, il cosidetto "hurricane hole", cioe' una baietta stretta e profonda e molto riparata dove si puo' sperare di rifiugiarsi in caso di uragano. Poi siamo ritorni a Rodney Bay per le ultime funzioni e celebrazioni dell'ARC.


The Pitons 


Castries


Le vecchie caratteristiche case di Fort Vieux

 

Martinique

Salutati i nostri amici dell'ARC, io e Mabi siamo partiti per Martinica, isola francese, distante solo quattro ore di navigazione. L'ingresso al marina di Le Marin e' alquanto snervante, dovendo zigzagare tra i moltissimi reef a pelo d'acqua e le tante barche all'ancora; e finalmente riusciamo ad attracare ad uno dei pochi ormeggi disponibili. Restiamo per un paio di giorni, in cerca di pezzi per le riparazioni nei fornitissimi negozi di nautica e poi un paio di piacevoli notti all'ancora a Hurricane Bay ed a Sant'Anne. In giro si vedono spesso dei relitti di barche sospinte sugli scogli durante i passati uragani, che fungono da avviso di stare alla larga durante i mesi in cui sono frequenti (da Aprile a Settembre).


Le Marin


Una regata di curiose barche senza chiglia per scivolare sopra i reef semi-somersi

Poi siamo partiti per la capitale, Fort de France, passando davanti alla spettacolare rocca "ex-HMAS Diamond Rock" ed ancorato a Point de Bout con le sue bellissime spiagge. Con fatica siamo riusciti a trovare un ormeggio nel minuscolo marina, dove siamo dovuti entrare a marcia indietro nello strettissimo ingresso per subito attracare al primo posto. Da qui possiamo lasciare la barca in sicurezza ed andare a visitare Fort de France con il traghetto, che parte proprio accanto alla nostra barca.


Pointe du Bout


Fort de France


Diamond Rock

In seguito saremo ritornati a Martinica con altri amici (il weather router Giuseppe, che mi aveva seguito da Cagliari durante la traversata atlantica) ed abbiamo gustato il spettacolarissimo e colorito carnevale di Fort de France.  Salendo la costa ovest, abbiamo fatto breve tappa a Saint Pierre, picolissimo villaggio ai piedi del maestoso vulcano Pele, che l'aveva completamente distrutto negli anni venti, ammazzando oltre 20.000 persone, con un solo superstite, un galeotto in prigione.


Carnival in Martinique - il primo giorno tutti in rosso e poi tutti in nero il giorno dopo.


Saint Pierre e Monte Pele

Faccendo la traversata tra le due isole, ho avuto la piacevola conferma che i venti Alisei, costantemente soffiendo da est, ti permettono di agevolmente veleggiare sia verso nord, sia verso sud. Essendo tutte le isole delle Piccole Antille situate in una lunga catena disposta nord-sud, ed ognuna a poche miglia dall'altra, fa si che la navigazione e' una passeggiata con vento quasi sempre di traverso. Questo tratto di mare aperto ha si onda oceanica, ma si e' subito al riparo in acque calme a ridosso la costa ovest di ciascuna isola. 

Soufriere - S. Lucia

29 Dicembre Siamo tornati a Saint Lucia, dato che la nostra figlia Lisa doveva raggiungerci dall'Australia. Mi sono accorto che avrei dovuto fare l'uscita ufficiale da Santa Lucia prima di partire per Martinica e poi di nuovo pratica per il rientro, ma ho risolto bonariamente la mia trasgressione burocratica. In seguito ho imparato che l'unica pecca dei Caraibi e' la noiosa procedura di polizia, dogana, capitaneria per entrare ed uscire da ogni isola, che qui sono delle nazioni indipendenti, anche se piccole ed a pochi miglia una dall'altra. 

La notte di capodanno ci siamo trovati a Rodney Bay i soli turisti tra la folla di gente di colore stravagantemente vestita a festeggiare l'arrivo dell'anno nuovo.

Con Lisa abbiamo visitato le tante meraviglie di Soufriere, magistralmente organizzato dalla nostra guida Ben ed accompagnati da Like-it e Driver, un simpatico gruppo di ragazzi rasta. Abbiamo fatto una bella passeggiata nella foresta tropicale con bagno ristoratore nel caldo fango volcanico.


L'arrampicata e la vista dal cima di Petit Piton

Con guida Ben, Lisa ed io ci arrampicammo fino in cima al quasi verticale Petit Piton, di 700 metri di altitudine, con l'assistenza di corde in vari punti. Dopo un altrettanto difficile discesa, esausti ma pienamente soddisfatti, ci siamo ricuperato le energie con una bollente doccia di una cascata volcanica. 

Saint Vincent

5 Gennaio Dopo aver salutato questi amici di Santa Lucia, siamo andati a San Vincent, fermandoci alla capitale Kingstown per le formalita' doganali. Entriamo nel cantiere navale di Ottley Hall e ormeggiamo accanto alle navi in riparazione. Il direttore Tony era di gran aiuto e ci accompagno' in citta', facendo le carte velocemente all'aeroporto. Cena a VeeJays e poi ritorno al marina per sicurare bene la barca con ben dieci cime per la notevole risacca che si e' fatta sentire. 

Bequia

6 Gennaio Il prossimo giorno traversiamo alla bellissima isola Bequia ed all'ingresso un gommone si avvicina e ci fotografa la barca ed il giorno dopo viene a proporci l'acquisto della foto, che effettivamente e' servizio gradito. Qui incontriamo i nostri amici della traversata ARC, Tony e Tina della barca Tioram, sister ship della nostra (un altra Jeanneau 54) e Patrick e Amanda, conosciuti a Martinique. 

Mustique

8 gennaio Ci incontriamo tutti quanti anche a Mustique, dove stranamente, siamo stati raggiunti dall'altra Jeanneau 54 della traversata, Felicita. Durante la notte il trambusto mi porta a testimoniare un grande pamfilo a motore che distrattamente aggancia la cima della boa di Tioram e la trascina fino a spezzarla, danneggiando anche l'ancora di Tony e lasciando la barca alla deriva. A notte fondo, con gommone e pila alla mano aiuto Tioram finalmente a trovare altra boa a cui ormeggiare. Il mattino, ispezione e scuse del comandante distratto. 

Siamo rimasti per tre giorni rilassanti a Mustique e visitato l'interno dell'isola con un tassista di nome Boom-Boom, molto informato sui personaggi residenti. Si compra grandi quantita' di aragosta a prezzi bassissimi, per cucinare in barca. La sera al tramonto e' d'bbligo l'aperitivo presso Basil's Bar.

Tobago Cays

10 Gennaio Tobago Cays, un posto da non credere, per la sua bellezza impressionante, enormi distese di acque cristalline color smeraldo, sabbia bianchissima, palme sulle spiagge e reef colorati, dove si nuota assieme alle tartarughe marine. A pranzo, eccellente aragosta alla brace sulla spiaggia, organizzato da Mandy-Man. Ma attenzione ai reef! la navigazione tra le isole deve essere fatta con molta cauzione per una meriadi di reef e scogli appena sommersi; a passo d'uomo ed occhi all'erta.

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